Da dove viene la fame?

La fame è il bisogno di cibo, spesso accompagnato da brontolii dello stomaco, irritabilità e mancanza di energia. Controllata da una complessa interazione di ormoni, può essere placata mangiando.

La fame è il modo con cui l’organismo segnala di aver bisogno di energia e nutrienti per poter funzionare. Più lo stomaco è vuoto, più forti sono le contrazioni delle pareti dello stomaco. Queste contrazioni sono responsabili dei borborigmi o gorgoglii addominali, che vengono percepiti come un segnale acustico della fame. Dopo aver mangiato a sufficienza, avvertiamo un senso di sazietà. La regolazione della fame e della sazietà è tuttavia un processo molto complesso, a cui partecipano numerosi fattori.

L’interazione degli ormoni

Il meccanismo fisiologico fame-sazietà è regolato in particolare da uno scambio ormonale tra l’apparato digerente e il cervello. Tra questi ormoni troviamo la grelina, che stimola l’appetito, e la leptina, che segnala il senso di sazietà. Un ruolo importante spetta anche a determinate aree cerebrali. I recettori presenti nel fegato e nello stomaco indicano l’attuale livello di zucchero nel sangue. La scienza oggi considera un’ipoglicemia, quindi un basso livello di glucosio nel sangue, come uno dei principali fattori scatenanti della fame.

 Alimenti che saziano a lungo

Gli alimenti ad elevato potere saziante, che consentono di stabilizzare a lungo la glicemia, contengono molte fibre alimentari o proteine. Tra questi troviamo ad esempio fiocchi d’avena, legumi, uova, pesce, yogurt greco, cottage cheese, quark magro, quinoa, ma anche fichi secchi, mirtilli, mandorle e altre noci, verdure e patate.

Un’alimentazione equilibrata nonché pasti regolari possono contribuire a ridurre gli attacchi di fame. Idealmente l’assunzione quotidiana di cibo dovrebbe essere ripartita su tre pasti a distanza di quattro-cinque ore.